«(…) volevamo dunque parlare della Marucelli per la sua
posizione nel mondo artistico-culturale attuale, per
il suo continuo, intelligente aiuto e incoraggiamento
verso i giovani artisti di avanguardia, verso
i letterati (…), per la sua intelligenza, per il suo ‘radar’,
come essa lo chiama, che le permette di individuare,
coi motivi di stile e di gusto che poi fanno epoca
(il New-Look lanciato poi da Dior, lo stile Impero, ecc.) le vere
qualità dei giovani artisti dei quali si circonda. Ha ricevuto,
lo scorso anno, una medaglia d’oro come benemerita della cultura
a Rimini, è amica di artisti, critici, letterati, poeti».
Lara Vinca Masini

collaborazioni con artisti

Germana Marucelli, sin dai suoi esordi nel mondo della moda, instaura con gli artisti del suo tempo dialoghi aperti che la porteranno a «fruttifere» collaborazioni. È all’arte contemporanea, infatti, che si rivolge quando cerca nuove risposte alla sua esigenza «di valorizzazione di una donna completamente nuova». Irene Brin, critica d’arte e giornalista di moda, nel commentare alcune collezioni, sottolinea: 

«(…) Germana dà oggi un’altra prova di coerenza con se stessa, perché continuamente si aggiorna proprio attraverso il contatto con gli artisti».

Gillo Dorfles nel 1969, nell’introduzione al catalogo della mostra Germana Marucelli creatrice di moda e Getulio Alviani ideatore plastico, ribadisce: 

«Una cosa è certa: Germana è stata una delle poche creatrici di moda ad accostarsi con un interesse sempre vivo e “aggiornato” – spontaneamente aggiornato – alle coeve operazioni dell’arte pura».

Germana Marucelli si relaziona all’arte non per attingere un’ispirazione momentanea, ma per attuare un processo di trasposizione da un sistema espressivo all’altro, anticipando di diversi decenni il fenomeno di transcodifica che caratterizzerà, nell’era postmoderna, il rapporto dialogico tra moda e arte.

Il primo sodalizio è del 1948 con il pittore e scenografo Pietro Zuffi che crea motivi appositamente per i suoi abiti. Le collaborazioni più importanti e intense risalgono ai primissimi anni Sessanta, quando Germana Marucelli si rivolge ad artisti «della nuova programmazione», come li definisce lei stessa, Paolo Scheggi prima e Getulio Alviani poi, per individuare nuove tendenze. Il rapporto che la lega agli artisti del suo tempo è di natura inter-semiotica, non un prestito idiomatico da un linguaggio all’altro, ma una ricodifica dei principi estetici da una forma all’altra.

Intensi anche i dialoghi artistici con Arnaldo Pomodoro (Studio 3P) e con Pietro Gentili che realizzano per lei gioielli in grado di valorizzare e amplificare il messaggio contenuto nella forma-abito.

Tra gli altri artisti con cui Marucelli collabora è da ricordare Massimo Campigli che, oltre a creare i motivi per una sua collezione del 1951, le dedica un ritratto, esposto nel 1953 al Circolo della Stampa di Milano in occasione della mostra collettiva Il Ritratto della Signora milanese dal millenovecento ad oggi, e realizza per lei il biglietto d’invito alle sue sfilate in atelier.

Germana Marucelli Collaborazioni con artisti Scheggi
Germana Marucelli Collaborazioni con artisti Alviani
Germana Marucelli Collaborazioni con artisti Altre Collaborazioni